la gente piangerebbe di gioia a scoprire
quanta poesia (leggasi “çàùç°§ç+è” ndr)
si nasconda in un cesso mentre stai cacando
e la vita entra dalla finestra sottovoci di bambini
che giocano a pallone ai primi veri caldi di Maggio
la gente piangerebbe a scoprire
quanto sia vicina la salvezza
ad ogni reale sfioramento
e invece poi passa come una mano che ci saluta
dal finestrino dell’auto scassata
che rientra dalle vacanze degli anni 90
la gente piangerebbe a stare
ammassata atomo su atomo in quella mano
o nel petto di quella bambina
che da grande sarebbe diventata Sara
o Carlotta e Gemma o una delle tante Rose
del secolo già andato o…
… e allora perché non piange la gente, mi domandi?
E che ne so io? Mica so’ Mandrake!
sono il sasso posato da qualcuno sul selciato
in una rovente primavera qualche suono fa –
sei sicuro? No, ma cerco di convincermi