la città è culla del sapere
datemi una libreria con libri mai visti.
senza lettura l’uomo è novizio
avanti alla luna
perde capelli, forza e parola
ed il tempo pensato scorre più solo.
adesso non hai che la natura
da leggere al buio
e il ricordo di una voce
che ruppe montagne
dimmi, non era un amore?
forse una finestra dove scopare
sul sagrato? Spargere il seme
sulle pietre del tempo
non è che una resa?
dammi una poesia che tolga la sete
che faccia dormire anche le pulci
quando la notte monta
le burrasche chiodine –
Dai, una libreria di fratelli maggiori
con voci più ferme
più spinte e profonde
del mio frescheggiare
dove una cosa è anche una cosa
e poi l’universo e il profumo del giorno
mischiato col vino.
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