La noia spicciola parole sulle porte
Il parlato ha dichiarato fallimento
Fuori la sera è fresca di vento
Si spostano le cose piccole
Sbattendo contro i muri
E Fanno frizzoli rumori
Come briciole di plastica
cadute dalla cena
Restano al di fuori
i colori appesi alle finestre
Come quadri (nature fisse)
che si spengono al mattino
Anche l’aratro che riposa a valle
Che apre l’argilla come un bisturi al mattino
Che anticipa il profumo del germoglio a primavera
Arrugginisce in mezzo ai sentimenti
Come una carcassa umida di vento
Di noia è morto un altro giorno
Senza che nessuno gridi aiuto
È questo il nuovo terzo mondo
Qui si piange per l’intonaco caduto
Per il marmo che non viene levigato
Per l’ appesa ripida
che ha perduto i ciottoli per strada
E adesso canta per vicoli perduti
Una canzone allegra da osteria
Degli anni che son stati
Non c’è più verso di stare solo
Tra questi monti senza più persone
Non c’è mai pace senza verso
Non c’è mai verso senza pace
Non c’è pace e non c’è verso
Sono rimasto qui
Come una bestemmia sulla croce
Sommerso e perso
Diverso e inverso
Non mi piaccio
Ma nemmeno mi detesto
Sono ormai:
L’ annoiato verso
Di un gesucristo sperso
Nel mattino terso.
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