La bruma monta dalla valle come Beewolf
(Il poema dell’apelupo)
Pare puntare verso il mio ghigno dicembrino
Da ovest le nuvole alte
Spazzano l’orizzonte
Verso est. Con forza
Come un pensiero
Di un appuntamento agognato
Dove cazzo corrono?
Verso Bari? Che c’è a Bari?
La cioccolata alla salsiccia (ghiotterie)?
Un’orgia di crepuscoli a chiocciola?
Lendibacchi di slazzuli alati?
Uno scritto di Pedro Pietri
Mi risuona nel cervello
Come una canzone
Dice in sostanza che a Long Island
Ci sono troppi cimiteri
E a causa di ciò
Si perde financo l’erezione!
Dentro, c’è la morte, una risata,
un lembo di vita rassegnata alla caduta.
Tracce di amore e sacchetti di carta da pane.
Viene lo scoramento direbbe Pier Vittorio
A guardare il cielo farsi bianco
E piovere senza ritegno
A scazzo del mio umore.
Erano giorni che non scrivevo due righe
Mi accorgo che
Ho sempre i soliti pudori
I soliti pensieri di amore e morte
Di vicinanza cosmica
e isolazionismo non interventista
Che mondo di merda!
Se lo dicessi mentirei
E mento sapendo di mentine
Di Aftereight e cioccolato fondente
Qui il crepitío allegro del fuoco
Fa grattare le palle come il mentolo e
Stringere il mio-cardio
E il tuo? Keffàh? Sfrizza?
Vorrei un bar, adesso
Di quelli con un palchetto alto soli 20 cm
E su quel palco un pianoforte
E dietro al piano Nina Simone
Che si incazza con il pubblico
E che taglia la tensione con lo sguardo
Prima di intonare: Feeeeleeeengsss
Oohh ohhh ohhhh Feeeleeengs!
E poi qualcuno che facesse una battuta
Di quelle buone. Demenziali. Certo.
Ma valide. Da far storcere il naso
Ai puristi. E un buon bicchiere di roba forte
E i suoi capelli vicino alla mia barba raspa
E un odore di mandorla e gelsomino
Uscire dai tasti fino a prendersi i pensieri
E poi la kamchatka
E poi smettere di esistere per sempre
Come un’idea e diventare carne perdavvero
Senza metafisica ed esplodere
come una nota In accordo con il tempo sempre dispari
Per fare parte di questa meraviglia
Non sapendolo.
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