Zio Orazio da Venosa che
Coglie il fiore d’ombra per
Farne margherita di prato
Certo i tempi
non sono favorevoli
E quando mai… *
Qui i rimorsi stoici
stringono il cappio del giorno
Come la spiga – una lucertola
È una giovane sera
Senza canti di uccelli
Hai perso per strada
Un’altra innocenza
Come può la morte
Intorbidire il tempo?
Penso i passi come nuovi suoni
Faccio coi suoni altre parole
Che canto cosí – senza capire
Libero un ricordo dal ciottolato
E porta il nome di una amica
E non so piú se piangere o gioire
Adesso il cielo fa un riflesso rosso
Che vuol dire – aspetta
Ma niente resta nella forma avuta
Adesso occorre metter legna al fuoco
E quel rumore di corteccia tesa
Muove con calore una carezza
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