Finestre fuori
Poco senso compiuto
Finestrocca
Ode alla nenia
Del niente che tocca
Finestrocchi
Invece è metafora assai banale
Limite varco confine
Invece sono parole
Sdrucioline salvifiche o assassine
Questi giorni sono caldi
Da sciogliere il cielo
In una una nebbia azzurra
Rispolveriamo
Il gesto antico della mano
Che protegge lo sguardo
In bianco e nero
E che asciuga la fronte
Come un fazzoletto bagnato –
In mezzo al campo mentale
C’è uno spaventapasseri morto
E passeri che ormai
Sono rondòni grassocci
E intorno mucchi di fieno
E ferraglie spinate
Privi di spina dorsale
Qualcuno piange
l’assenza del silenzio
Qualcuno intona
Il lamento del vento
Altri piantano con livore
Idee nate già morte
Che fanno di queste parole
Una terra fredda e tombale.
Una poesia senza ombra
È dire poesia senza poesia.
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