Se sto solo per troppo tempo
Comincio a camminare per le strade
Con gli occhiali da sole scintillanti
A spacciare bastimenti di gentilezze
Tipo prima che un signore ha starnutito
Per strada
Trascinando un cestino a rotelle
Pieno di buste piene di cose
Piene di calorie alimentari
Ed io gli ho detto:
Salute!
E lui con la fretta di ricambiare la cortesia
Quasi inciampa
Con un occhio ancora chiuso
Ancora piegato dal quel mistero dello starnuto
Che è secondo solo al singhiozzo:
Grazie caro! Ha risposto.
Caro mi ha detto
E gli ho sorriso.
Ché siamo tutti una famiglia quando le cose
Girano storte senza un motivo preciso
E il vento sposta solo le cose
E quasi mai i colori
A meno che non volino buste o sabbie e palloncini o madonne
O i giorni che si affollano contro
Come Emanuel ai tempi di New York
E tu stai là toro toro a spingere
Mano mano fumo grigio impalpabile
Che ritorna sempre indietro
Tanto rompicazzo è il vento
E poi incontri l’amico quello a cui puoi dire
“Io le donne non le capisco ”
E lui lo sa che non c’è niente da dire a riguardo
Che prima del singhiozzo ci sono le donne nella scala del mistero poi il big bang
In barba ai creazionisti e agli elettricisti
Ma non ai pirati, ché loro conoscevano
La precarietà Delle cose
Prendevano quando c’era da prendere e
Aspettavano se era bonaccia
E morivano se era necessario
Con tutti gli onori
e finiva là la storia
Non ingaggiavano battaglie col fumo grigio
Impalpabile e con tutti i misteri dell’universo.
Vento forte
Il vento forte
sposta le nuvole
Una luce gialla che
Forse è il deserto
Di tutti i sentimenti
Questo vento forte che
Rivela la cirrosi dei muri
E le mosche che crescono
Sottopelle e sotto i pensieri
Munch ne avrebbe fatto uno dei suoi
Con tutta la gente piccola e scura
Ai piedi dei cementi e delle lune
Che si infila di fretta nelle auto
Che porta le mani agli occhi e
Staccionate per metà divelte mentre
Uno scooter fa il rumore della zanzara
Schiacciata dal tempo
Doppler Doppler Doppler!
Si innalzano bandiere nel cielo
Questo giallo pare piscio di cammello
Quei gialli rinascimentali
Quei gialli senza speranza
È come un’ eclissi
Ma più intima, sottovoce
E gli alberi impazziscono
Come quando il primo amore
Ti pianta nel mezzo del deserto
E tu cominci a bruciare come una stella ferita
E nessuno ti può vedere.