muoversi è pensare
oltre il pensiero.
così,
ogni viaggio
presuppone
attese,
ritorni,
nuovi desideri.
La stazione è il ventre materno,
l’anonimato è un padre gentiluomo.
Compro un giornale indipendente,
bestemmio!
una bottiglia d’acqua gassata,
bevo,
dei biscotti salati,
mangio,
un pacco di chewin gum senza zucchero,
gentilezze,
il miglior modo per strappare un sorriso.
L’abisso che mi abita,
quando il posto è libero,
siede di fianco al finestrino,
guarda il mare.
A volte mi fissa per ore
senza fiatare,
poi, d’un tratto,
racconta…
io ascolto sempre con minuzia,
che le cose oscure
mi dissero,
parlano la lingua degli dei…
e se anche fosse un sogno,
non mi turberebbe,
che la verità,
l’architettura insegna,
è solo il punto,
in croce
di un riferimento.
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