Ho patito il caldo tutta la notte
Forse a causa di qualche birra di troppo…
Ho pensato molto, immaginato poesie, fatto discorsi che non vedranno mai la luce.
Pensato a tutti o quasi gli errori fatti in passato e in futuro. Ed anche al presente
Mentre una goccia di sudore scendeva dietro al collo
Fino al cuscino come a ricordare l’appartenenza alle cose che cadono. Non ho pensato minimanete ad asciugarla.
Si bagnino pure i pensieri. Si raffreddino al vento e nel vuoto adiabatico della mente.
Poi sotto al balcone a tarda notte, dei ragazzi parlavano sottovoce di futuro e di fica. Come spesso accade alla fine delle superiori.
Me ne sono stato lì, umidiccio, a ricordare l’ultima estate prima di andare all’università. In verità, con stupore, non ricordo quasi niente.
Forse ero a Ischia cazzeggiare o chissà dove a sparare cazzate…
Cosa è rimasto di quel ragazzo che non conosceva paure? Forse troppo. Forse troppo poco. Chi lo può dire…
Mi sono addormentato con quelle voci che rimbalzavano tra zanzare e sudore. Tra
L’amaro della birra e il dolce di una donna.
Non è cambiato poi così tanto…
I soliti contrasti su coi poggia l’esistenza, stimolano sempre la riflessione e la crescita.
O almeno cosí dovrebbe essere.
Verso mattina, il cielo ha cominciato a rischiarare, saranno state le cinque o giù di lì, e i due ragazzi si sono salutati e allontanati come gatti.
Vi farete un poco male, ragazzi, non esagerate né con le sostanze, né con le paure, e sarà bellissimo…
Bellissimo.
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