La poesia dei divieti di sosta
Quando piovono avverbi
Alla sera, d’autunno,
È una centrifuga di suoni e di vento
Mentre pioggerella sui bicchieri
E sui dimenticatoi di ogni primavera
Un’ Ape truccata scava una tana nell’aria
Con il calore dell’adolescenza di provincia
E fuori stridono dilemmi
E parole irrisolte fanno gelatina del cervello.
Ecco. L’edera di carta. Fa sterlizie nella notte.
Tanto forte che i lampioni paiono guardare
Come chi appende una chiamata e resta muto
Come un aratro spaventato dalla secca.
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