l’amico ********* che scrive poesie
un giorno venne alla porta di casa
con la moto da corsa senza casco e patente
dice :eravamo ragazzi. eravamo più belli:
superammo i duecento senza battere ciglio.
l’ultima volta ci incontrammo in ospedale
ci sedemmo vicini come fossimo in moto
ci promettemmo dei libri che mai ci scambiammo
:avevamo trent’anni: eravamo più belli:
Psichiatria. Disse: Michè, c’è qualcosa di storto…
Io non seppi che dire, gli misi una mano sulla spalla
Oggi che i pensieri cagano come topi nel passato
mi pare limpida quella risata larga
che già annunciava tempeste
Oggi leggo che è sorvegliato in qualche clinica dopo il fattaccio
ed io a scrivere inutility di notte avanti a una tastiera.
Questa è la vita.
Ottobre. Il mese dell’eternità. Se potessi scegliere
morirei di Ottobre. Come la mia amica.
e mentre lo scrivo sovrappensiero mi tocco le palle.
non sono certo scaramantico ma…
Mi manca molto la mia amica. Non sono stato un buon amico.
Né un buon amante o amore. Ancora le faccio domande.
Oggi sono triste come solo gli amici sanno asserlo.
Con immotivata becera allegria.
Quando morirò, prendetemi per il culo, sgambettatemi la bara
Vedrete, vi tormenterò durante i vostri rarissimi amplessi.
Da altre dimensioni vi invierò foto sconce
che neanche capirete. Ci sarà da crepare dal ridere. Vedrete.
O forse no.
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