paese sfrigge sui vetri
usanze che trovi
e poi dimentichi
superato il confine
altri confini si attardano
a giocare a ramino colla vita
sposti più in là una virgola
sommi due inconsistenze
e ne fai una ragione di vita
Esisti? Inizi? Scandalizzi?
Davvero hai una fine?Ti rivolgi al vecchio porcospino
– Quale Chopin e Chopen : SHOPENAUER!
– Torna la frase sempre dal passato.
Ti punge l’idea di abbandonare
ciò che non hai a ciò che non sei –
principalmente assenza! Borbotti.
Non parli più di margherite
Né di nuvole o quattrostagioni
condite con verdure di fortuna
Cerchi un contatto con l’intangibile
usando quello che sai – taaac!
Manchi anche l’ultimo tentativo –
Fallisci per sempre – Abdichi
Non è la felicità che cerchi
fortuna: non la troverai mai –
Punti all’allegria per questo giro
le strade ti strizzano l’occhio
qualcosa ti frigge le palle
come fossero uova sfracicate al tegamino
punti all’inutile che è poi indispensabile
scrivi le sillabe, sorridi . asfalti il futuro
di una vita superflua .
C’è l’uragano- dice – e tu sei la foglia
hai mai visto morire male
una foglia perduta nel vento?
No.
Hai mica visto se gli sbirri dell’esistenza
fanno posti di blocco lungo le frasi
tortuose dell’ inesprimibile?
Nemmeno.
non mi servi a un bel cazzo.
Ma ti amo a prescindere.
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