Così ci ritroviamo talvolta
Ad abbracciare le mani
Avanti a una finestra
Nel corpo a corpo
Con la vita del presente-passato
A partorire domande
Cosa importa l’inizio?
Che vuol dire la fine?
passano invece le nuvole
Senza avanzare domande
L’amica vespa che
annusa il polpastrello
E poi vola via
come un segno del destino
Cosa vuoi dirmi natura?
Niente… Niente…
Ho amato ogni battito d’ali
Per questo poco mi salvo
dalla brutalità liberista
Certo non basta
Amo – mi consumo – e poi crepo
Ripeto come un sutra
Nel deserto del mio nome
Produco pensieri
quasi fuori dal tempo
Non miro certo all’eterno e
Non agogno la gloria
Forse un poco di pace
(Ma anche qui mi riservo dei dubbi)
Quindi: esisterei come una pietra posata
Per abbellire un paesaggio
Vorrebbe dire la voce
Ma non significa niente – lo so lo so…
È tornata la vespa
E mi consola vederla
Mi fa ridere il cuore
Con le nuove parole
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