Ho sempre letto i testi scientifici come libri di poesia
So leggere soltanto con l’inconscio, io.
Non chiedetemi le trame dei romanzi, dei film, ma un’associazione, un odore…
Non che ne abbia ricavato dei vantaggi…
Tutt’altro…
Ma se vi raccontassi quando da raggazzo
Vagai per gli iperspazi vettoriali
Cose che manco Battiato…
Passando per la valle degli spazi affini
E pure adesso
se penso a ciò che siamo diventati
La dipendenza è cosa fatta lineare
E quel teorema di unicità del limite
A cui tanto abbiamo teso
Non suona più come una minaccia
Rispolvero l’algebra e la geometria
E ti parlo in “n” dimensioni
Quanto mi è piaciuto dirti
Sei il punto di accumulazione dei miei pensieri
Il punto di intorno delle mie parole
Il punto triplo della mia esistenza
e che
È un fatto azeotropico
Adesso
Quel po’ di sentimento…
Rispondi