Certe volte mi piace dire di essere un idiota totale
In parte perché lo sono davvero
Ma soprattutto perché
Mi piace vedere quella luce negli occhi di chi ascolta
Sotto la spocchia, la superbia,
Là sotto dove si annidano i pensieri più oscuri
Che spingono per uscire dal gorgo del sonno
Prima di dormire; avanti allo specchio,
Quando ti svegli nel mezzo della notte
E pur di cambiare qualcosa
Provi a cambiare il fianco su cui riposare
Quella luce fioca che implora comprensione
Dal fondo di tutti i nostri vestiti
Allora io dico: Sono un coglione matricolato
E quella luce annuisce da sotto al sorriso del più illustre luminare delle scienze
E dell’accattone che dorme per strada
E capisco che siamo tutti fratelli
Nell’idiozia
È un abbraccio persino più forte del sorriso di un dio…