Non dire niente
Non che tu abbia bisogno di incentivi
Ma non dire niente
Ho posteggiato l’auto nel parcheggio più freddo di sempre
Le suole delle scarpe parevano fondersi
Col gelo sull’asfalto
Il vento che spacca le labbra
Tu mi spacchi il cuore
Il vigile i coglioni
E vorrei urlare almeno a lui
Quello che non ti dico
Ma lui ha il cuore cromato
Dal fischietto che stringe tra i denti
Come un sigaro cubano
Mi spilla i soldi di una buona bottiglia di rum
Tu mi pianti spilli negli occhi
Manco fossi una bambola voodoo
Il vigile gli ammennicoli con indegne paternali
Il barista mi spilla un po’ d’amore a prezzi molto più ragionevoli
Ma tu non dire una parola, ti prego,
Amo la tua coerenza
E mai una volta, e dico mai,
Una cazzo di volta che sorprendessi
le mie aspettative.
Che noia. Persino nella solitudine.
Al bar, nelle multe,
Che noia, il viale deserto e gli alberi
Inutilmente in parata
Che noia il bancone il suono delle carte, le bestemmie, le ristrutturazioni,
Le teste di cazzo ignoranti,
Che noia i rum e cola i Cuba libre senza embargo , il papa buono,
Che noia i dolci del natale, sempre gli stessi da secoli, che cazzo di noia le poesie liriche, i professori saccenti,
I tecnici delle caldaie con le cassette piene di entropia, che maledetta noia tu,
Ma soprattutto io col mio romanticismo 3×2, le dipendenze, le pendenze…
Comunque continua pure così
Mi annoierò presto di annoiarmi.
Che noia. Vieni andiamo, camminiamo,
Che noia. ..
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