Canzoni e poesie d’amore

Canzoni e poesie d’amore

Quando non sono io a scrivere

Ma una entità distratta

che vorrebbe essere cose

Che vorresti essere a fronte di tutto?

Un miliare o una briciola?

Certo, la domanda è malposta.

Forse porcellana e rossa carne umidiccia?

Forse una voce che si fa carico dell’universo

E poi si frange come una risata sull’interrogativo?

Vedi questa cosa carnale che chiamiamo alberi

Sotto la frusta della neve e te ne gratifichi

Come se fosse una emozione. Che vuol dire?

Perché se ci pensi sei allegro anche in punto di morte?

C’è competizione in tutto ma quasi mai nella resa. Ci pensi mai?

Siediti al sole, diceva, abdica! Sii il re di te stesso! Diceva Pessoa…

E poi fatti una rivoluzione. E ricomincia da capo con le contraddizioni, le vigliaccherie con i fallimenti e tutte quelle cose là…

Interruzione n.0

È interessante capire quanto posto occupiamo nella vita delle altre persone.
In un senso o nell’altro. Non importa se tanto, abbastanza, troppo, o troppo poco.
D’altra parte non abbiamo una misura per questo tipo di ingombro. Magari un giorno ne occupiamo poco, e l’indomani… Pure.
Oppure viceversa. Oppure un altro giorno ancora, scopriremo di occuparne troppo, poi molto e poi niente. Per quanto il niente possa essere comunque troppo ed il troppo, d’un tratto, diventare niente. Magari adesso che sono le una e trentadue del mattino, ad esempio, sto occupando un paio di etti nel cervello di qualcun’ . Chi lo sa. Ma poi alla fine perché dannarsi l’anima con questi pensieri?
Cosa vorresti significare con questo sproloquio sull’ingombro sterico dei sentimenti? A quello alludi, no? E nel tuo? Segatura e bomboloni?
Lascia perdere i rancori, le ripicche e le ossessioni ormonellari.
“Passavamo sulla terra leggeri”, titolava così un romanzo di Atzeni. E noi a quello ci ispiriamo, ripeti a mezza bocca, ma tutto è torbido e confuso quando non ci sono i numeri a supporto delle nostre ipotesi.
Poco male. Poco male… L’importante è approssimare. Avvicinare. Oppure lasciar perdere… Come si perdono gli spiccioli tra le fodere dei sedili dell’auto. Certo che sai esattamente come recuperarli, ma avrai altro da fare, come grattarti le ascelle, scorreggiare o salutare lo sconosciuto che non ti ha mai visto manco esistere e tante altre cose più o meno edificanti. Comunque meglio che recuperare due centesimi tra le briciole dei sedili. Non è vero che è meglio perderli che trovarli, tutto può tornare sempre utile, eh. Però…

Caduto il freddo sulla prospettiva occidentale

Caduto il freddo sulla prospettiva occidentale

Caduto il freddo sulla prospettiva occidentale
A est i soliti venti
A ovest profumi di sandalo e crema solare al gusto di mango. Dio. La pelle turgida del pomeriggio di Agosto languida come una fica.

Da Sud arriva la neve. e a Nord…
Il buon vecchio Nord è liscio
come una pietra tombale.
Agenzie spaziali battono notizie ultraterrene.
: Abbiamo fottuto Messina Denaro dopo trent’anni di presunte commistioni.
Niente di nuovo. Solo la pioggerellina che sfranga sul vetro come volesse diventare elegante come la neve.
Anch’io indosso pantaloni con la piega e non ci trovo nulla di male.
: so’ Ambizioni pure quelle. Dice la voce.

Mentre da giorni non scrivo che chicchi di sale
Col pantografo della mente incenerita.
Quale grandezza in questo involucro che odora di niente! Verticalizzano le piante sorprese dal gelo, come un’ultima azione. Sulle dita friccica la spiga della disperazione.

Nel profondo, la quiete delle cose sempre esistite e una menzogna ed un chiodo nella tasca scucita.

Animali da fantasia

Animali da fantasia

“c’è umanità sepolta

– talvolta – in ognuno di noi –

a quella voglio arrivare

e a nessun’altra cosa”

– mentre scrivevo queste parole

guardando fuori dalla finestra

come chi sta davvero pensando

di risolvere il gioco;

ha squillato il telefono

si aperta una crepa

si è spenta la luce al balcone

dall’altra parte della collina

e persino il mio cane

ha smesso di esistere

come animale da fantasia.

Pietre

Nient’altro che pietre

e sangue

e la vita passa

come l’ombra

da una feritoia all’altra

da un fremito all’altro

come una guerra muta

storta

solitaria, y fatal.

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