tenti di dire qualche cosa
che non sai – che non hai mai saputo
tenti di dire che non esiste la poesia
tenti di non essere sperimentale
sai soltanto di essere un esperimento:
raccogli dati – sguardi – cose – fatti
soprattutto dimentichi cosa hai mangiato ieri
e tutte le cianfrusaglie dei giorni
che hai imparato a non chiamare giorni
ma accadimenti possibili o possibilitati –
sei stato qualcuno – qualcosa –
sai di avere alcuni nomi e sai non averne alcun bisogno
sai che l’idea di patria ti atterrisce
pensi alla vita come un passaggio di vento
spolveri il terreno con le suole
non ti curi dei recinti – ignori le frontiere
e ogni idea di generalizzazione che quelli come te
ti dici – quelli come te – sono unici come
una domanda su “Cioè”- ti piacciono le rime stupide
il banale ti sorride – la carezza scalda il cuore.
Sai che una volta sei rimasto incinto per aver accarezzato una mutanda – Cioè – ma sei rimasto umile – hai abortito il pensiero
per non far proliferare ciò che reputi abominio:
Ovvero: quelle idee che ti vengono alla notte
quando quella cosa che chiamano realtàcon parecchia approssimazione – si frappone
tra ciò che chiami tu e la libertà di immaginazione
che è ciò che tu se ci pensi chiami vita –
che quelli come te. come te come te… come te…
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