Scrivilo
Scrivi del caldo che non dà tregua allo sguardo di chi vede lontano
E scrivi dei piedi rotti e dei cuori spezzati
Come spighe giovani di luglio
Scrivi di un uomo che non può tornare a casa
E per questo straparla dentro i bar
Scrivi di Giubbino che imbestiato dal vino
Esce di notte a fare il verso agli animali
Scrivi di quella ragazza che sai tu e falle il passo piú leggero se ne hai la forza
Scrivi cosí dell’amore, amando.
Scrivi di queste montagne e di queste madri
Che ci guardano attraversare le piazze come petali di carne alla mercè del vento
Scrivi di questa cosa che chiamiamo mondo
Ma poi punta verso l’altro come un’idea di dio ma senza dio e con piú sentimento
Scrivi di quella volta che hai detto di aver pianto senza motivo
E scrivi di quando hai riso fino a crepare dal ridere e di quando poi sei morto
E scrivi di come sei resuscitato
E Di come resusciti ogni giorno
Di questo devi scrivere.
Se non sei utile a te stesso, siilo per i tuoi fratelli e per le tue sorelle
Fa vedere quanta bellezza si cela nel dolore
E di quanto dolore insiste in certe persone
Che si pensano padroni.
Scrivi di come non hai capito, ma hai lottato lo stesso, pe la bellezza, per la gentilezza, per la meraviglia che ci commuove ogni volta
Scrivilo, cazzo! Datti da fare con quelle mani, spremi quel poco di animo che ti resta
E consumalo. Sei qui per questo.
Oppure hai un’idea migliore?
Nel caso, scrivi pure quella.