l’amore dei sedici anni
si è nutrito di mare
la notte il rosa del palazzo
diventava blu,
dal finestrone
ogni tanto entrava una nuvola,
una lampara si allontanava dal porto,
un abusivo di sotto poneva un mattone.
ci addolcivamo le labbra
con parole di stagione
e la pelle d’oca
era senza incertezze,
non conosceva ancora la paura
che il tempo
ci avrebbe insegnato con l’inganno.
l’amore dei sedici anni
faceva rumore,
sulle scale ci tappavamo le bocche
ma neanche il mare,quando si alzava il vento,
copriva i primi affanni…
ogni tanto qualcuno ci scopriva.
Mai nessuno però ci avrebbe visti,
di notte l’amore ci faceva blu
e ogni parola suonava col mare,mentre
la mattina, al sole,tornavamo rosa
come il palazzo
e gli occhi come le finesre si riempivano di azzurro.
qualche livido da nascondere qua e là
il sorriso da nascondere agli occhi di suo padre,
e la barca che mi portava a casa
non partiva più da giorni,
a causa di tempeste immaginarie.
Ricordo la voce di mio padre,tuonava nella cabina:
non fare la testa di cazzo! sono dieci giorni..
torna a casa!
e mia madre la immaginavo alle sue spalle…
Lascialo stare,la vita è una sola,
adesso hanno sedici anni…
è strano come a volte la relatività
divida la ragione in parti uguali,
ma a sedici anni la vittoria
è un’ abitudine.
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