il mio consultorio è diroccato
i miei monologhi sono perduti
le mie poesie valgono tre lire
tu non mastichi la mia bocca
dei miei sentimenti non resta
che qualche brandello di muro
e qualche croce perduta
sto-mattino-del-cazzo
è diventato sera tarda
quando è ormai tardi
per andare al bar,
ed i pub sono
ancora tutti chiusi…
resto,così, a mezza strada
nella doccia,
pochi istanti
per un occhio attento,
l’ eternità
per la mia canzone
più sincera.
Archivio mensile:maggio 2012
la terra non ammette ignoranze!
la terra non ammette ignoranze!
ho urlato dal quinto piano
fino alle viscere della terra,
poi mi sono messo a letto,
armato di un buon libro
che mi distraesse
da ciò che avevo capito..
noi lo sapevamo,qua in cima
che saremmo caduti
a voler vedere il mondo dall’alto.
Arrampico sugli specchi.
un giorno
scriverò una poesia
che non avrà bisogno
di essere ricordata,
nè riletta,
nè apprezzata,
nè pubblicata,
nè taciuta,
nè gridata,
basterà a se stessa
e non mi farà domande,
quel giorno,rinnegherò il mio nome
e non sarò più nessuno…
fino ad allora,come adesso,
continuerò ad arrampicarmi
sugli specchi.
white pants
mutande bianche stese
sul filo di cemento,
tra palazzi di carne
alla Domenica,
pallide mutande bianche,
un uomo bucato sotto al ponte,
mutande bianche slabbrate
non una parola,
in questo inferno
c’è una donna,
impazza d’eroina per le strade
e batte all’orizzonete
la sua mutanda nera,
si arroventa sotto al sole
il silenzio dei nostri sguardi
senza sangue,
chilometri di mutande bianche
in cielo tra i palazzi,
e sulla terra punti neri
piccole voragini,che
con la matita
il vostro dio li unisce
per ingannare il tempo.
Passi
non ho aspettative
non aspetto niente
se non il suono
del passo successivo,
odio le attese e
mi annoio a stare fermo,
non mi interessano i treni
che passano una sola volta,
i posti che vale la pena vivere
per quanto ci sembrino distanti
sono sempre a portata di mano,
non è una questione di tempo
nè di luogo…
pur riconoscendo le potenzialità
di un nostro incidente,
gioco tutto sulla mia strada,
sentirai un canto
andando per le valli,
qualche volta il tuo nome
risuonerà tra i monti,
ma non illuderti…
il caso sovrasta ogni desiderio,
e non mi interessa affatto
trovare la quadratura di alcun cerchio.
Ma se dovesse mancarmi il cielo
e a te lo stesso,
incrociando il nostro tempo,
smetterò,probabilmente,
di fare del tuo viso,una parola,
e starò in silenzio
per qualche tempo
per ascoltare i passi,
i tuoi.
il mio credo religioso in tutto ciò che è casuale
non si smentisce affatto nel cercarti ogni giorno
poichè nella migliore delle ipotesi
troverò qualcun’altra.
l’umiltà non ha niente a che vedere con la modestia…
La prima è consapevolezza dell’universo,necessita dell’intelligenza necessaria per comprendere le proporzioni, le equivalenze,l’ analisi dimensionale…
tutte cose che un uomo di terra impara sul campo.
La modestia è già qualcosa,però.., trasuda presunzione,
è segno che c’è ancora molto da lavorare.
L’umiltà trasuda grazia,ed è appannaggio dei grandi uomini.
La modestia è tipica ad esempio,degli intellettuali antropomorfi ,ma che non si sono ancora fatti.
il resto è frutta ancora acerba e non è detto che maturi.
Bibappa e la Finanza creativa,
spalmare debiti, ammortare, accendere ceri alle madonne,
convertirsi sperando in eventuali grazie ,prego,medito.
la retorica dei sentimenti di un clown
certo a volte è noiosa,
dirty che sei fica è
usare una sineddoche
con influenze angosassoni,
tutto può essere svecchiato,
è questione di circostanze,
un clown si aggira d(i)/(o)mesticamente
nelle circo.stanze,
un clown saprebbe cosa dirty,
ti strapperebbe quel ghigno
con un sorriso, per cominciare,
appresso i vestiti,
poi i sentimenti.
i sentimenti, Dio,
i sentimenti,
anche la retorica
può avere sentimenti,
a patto che tu sia un clown.
tre rose
Sapevo che non m’avrebbe amato,
lo sapevo per ragione,
e l’istinto appresso
se ne venne con tre rose,
una per lei,una per il suo culo,
e l’altra, la più bella,
per le nostre solitudini,
s’erano innamorate…