SCRIVI

scrivi
scrivi che ce la dobbiamo fare
a rovistare nel sudicio
a gettare immondizie a
sopportare i secondi come nullità di misura
scrivi che lapislazzuli
un giorno – caddero dagli alberi
e si fecero gran male. urlarono
come smeraldi ruggenti
che scorreggiano al plenilunio,
scrivi di Magda e di Amilcare
e di Naftalia e di Kerosio
scrivi di coloro che non incontrerai mai
in questa vita o nell’altra-. scrivi le gesta
dei pomodori indigestive
spavaldi come biscottoni d’oltremanica
che un giorno vollero diventare punkabbestia
e poi scomparvero. come polveri come frèspiti
come idee. come grida sul ciglio del crinale.
che nemmeno ci provano a capitombolare sul reale.
ssssscrivi così. rafforzato. esagera. mettici tutto.
scrivi come se fossi astigmatico. ecco così. continua
no, amico, quello è un bidet, non un delta piano.
ok, allora scrivi, ma rimetti gli occhiali.
oppure scrivi che è meglio non scrivere
ma non dirlo a nessuno. tanto poi si capisce lo stesso.
scrivi di questa freschezza dei monti – di questa preghiera
di ferro abbattuto che ancora odora di ozono e di neve
scrivi: come la barba sotto la lama
lascialo scorrere. il tempo. nel lavandino
come un codazzo di un uomo venduto.

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