Aerius
Che giuoie hai donato
Alla mia mucosa
in passato
e adesso mi riduci
come serpe
Schiacciato dall’aratro
Ti lascio come amante
Come amico e conoscente:
Va’ a illudere più in là
Qualche altro sventurato
Con il sonno del mainato
Con occhio immacolato.
Adesso aspetto Rupafin
Che mi entri nelle vene
E con un amore nuovo
Sulla porta della farma
Mi frizza a pacchi il cuore
In naso ed anco il culo
Per questo amore nuovo
Che non mi tolghi il fiato
Ma tosto una carezza
Di ossigeno e di sposa
che rinnovi languida
La trista – profanata
Fulgida mucosa.
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