Dove svanisce la grazia dei ragazzi?
la ragazza impertinente
dei giochi con l’acqua
degli schizzi
delle carezze moleste
degli sgambetti per strada
dei pizzicotti rubati
dove finisce la paura?
Cosa diventa il timore?
E’ la solitudine a regalare risposte?
Ho difeso la mia immaturità con rabbia e tenerezza
con le parole di qualche poeta
ho provato a spiegare, senza capire,
e la barba che imbianca
e i capelli diradano e
ho difeso la mia innocenza
nell’uragano, nella morte,
ho rivendicato con forza
il diritto a giocare seriamente,
ho rischiato di confondermi con la folla
poi ho riso di me a bocca piena
perché ero la folla, uno dei tanti, e i tanti,
allora è stato facile, amare tutti,
nessuno escluso, assassini di popoli
mangiatori di morte con gli occhi degli angeli,
e sono diventato crudele lo stesso
come qualsiasi altro innamorato,
e la vita mi è complice, ogni giorno,
ed ogni giorno stupito ringrazio
la meraviglia sottratta alla morte,
e la gioia crudele dei misteri
che alberga nel petto
cova un universo di sangue,
nel fondo, nelle arterie profonde
dove non arriva più luce,
non sapere, non chiedere, non sperare,
la strada è un richiamo
che porta lontano.
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